2010
Feb
28

Una novità: “MPD”

Wiki.pngMPD in informatica è l’acronimo di “Music Player Daemon“, una vera novità per il mondo dell’informatica.

Fin’ora siamo stati abituati a pensare ai player audio come programmi monolitici, potenzialmente anche molto pesanti, i quali si prendono carico di tutte le operazioni relative ai file audio. Per citare qualche esempio “Windows Media Player“, “iTunes“, “Amarok“, “Exaile“. Tutti i suddetti programmi creano una playlist elencando il contenuto di una o più cartelle all’interno del pc, ed eventualmente organizzandole secondo i dati salvati all’interno (come avviene con i dati EXIF delle foto), riproducono i file ed eventualmente equalizzano (più qualche funzione opzionale come la gestione delle copertine, i testi, l’acquisto di biglietti, ecc.).

Al contrario, MPD è un demone. Nativamente sviluppato per GNU/Linux, ma disponibile anche per Mac OS X, non ha un front end grafico, ma crea un ambiente “ospitale” per le GUI ed i programmi a riga di comando che si appoggiano ad esso. Vediamo qualche caratteristica di MPD:

  • riproduce tutti i file supportati da FFmpeg, per citarne alcuni: “.ogg“, “.flac“, “.wav“, “.mp2“, “.mp3“, “.mp4“, “.mod“, Musepack
  • consente il controllo remoto tramite la rete (supportate sia IPv4 che IPv6)
  • riproduce gli stream HTTP di tipo FLAC, OggFLAC, MP3 e Ogg Vorbis.
  • legge e mette in cache le informazioni meta, i commenti Vorbis e i meta mp4
  • è possibile effettuare la ricerca dei metadata
  • supporta il buffering per il playback (previene le latenze legate all’uso della rete)
  • supporta il crossfade fra le traccie
  • salva, carica e gestisce le playlist in formato m3u
  • controlla il volume dei mixer OSS, ALSA, PulseAudio
  • supporta Zeroconf nativamente
  • supporta nativamente PulseAudio, ALSA, OSS, MVP, Jack e Mac OS X
  • può essere usato come sorgente per stream Icecast, in Ogg Vorbis o mp3. Gli altri formati non sono supportati, ma possono essere codificati in Ogg o mp3 “on the fly” prima di iniziare lo stream
  • non dipende da nessuna GUI. La musica continua a suonare sia che il server X sia aperto o meno

250px-Gmpc_ss.png Testato su GNU/Linux, FreeBSD, OpenBSD, NetBSD, Solaris, Mac OSX e HP-UX. Gli sviluppatori sono attualmente al lavoro per il porting su Windows.

Fra le GUI da usare insieme al programma segnalo Gnome Music Player Client, che contrariamente alle aspettative (visto il nome) non si appoggia alle librerie di Gnome. Questo player è sviluppato dagli sviluppatori di MPD.

Da alcuni test effettuati il carico di lavoro della CPU è risultato molto più alleggerito se è in funzione MPD rispetto ad un programma tradizionale.

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