2009
Nov
3

A scuola in Italia

Mi capita sempre più spesso di sapere di certe buffonate che capitano nel mondo dell’istruzione italiana, e questo mi rincresce non di poco, visto che vivo in Italia e sono stato istruito sempre in Italia.

La scuola in cui ho studiato è una scuola tecnica per il turismo, poco c’entra con la tecnologia, internet e in generale il target del blog. Purtroppo non conosco i corsi di informatica degli istituti ad indirizzo informatico, questo però mi ha dato modo di osservare più da vicino cosa realmente si impari negli istituti superiori italiani circa gli argomenti “computer” e “tecnologia” non indirizzati all’informatica.

Parto subito col dichiarare gli insegnanti impreparati (e sono stato leggero). Ogni settimana 5 ore di una materia chiamata “trattamento testi“, in cui non viene insegnato altro che a prendere confidenza con la tastiera, digitare velocemente e formattare il testo digitato. Le conoscenze informatiche acquisite in queste lezioni sono nulle. I computer vengono trovati accesi e i programmi già aperti. Le macchine da scrivere venivano usate più di trent’anni fa, oggi ci sono 30 computer diversi con 30 licenze di Windows XP diverse e 30 licenze supplementari del pacchetto Office XP. Gli studenti imparano che per scrivere una lettera commerciale si clicca su “Start” - “Tutti i programmi” - “Microsoft Word“. Non aggiungo altro. Gli insegnanti hanno l’”onere” di insegnare solo la creazione di lettere formali con Word, preventivi con Excel, eventualmente rubrica telefonica con Access. Per tutto il resto esiste l’ora “informatica“. Non parlerò in questo articolo dei costi di tutto l’impianto, in particolare dei costi del software.

La materia “informatica” viene invece insegnata un’ora alla settimana su tutto l’anno scolastico. Cosa si impara in quest’ora? L’uso del ben noto software WYSIWYG (What You See Is What You Get) di casa Microsoft atto alla redazione di siti web non professionali (come riuscire a scrivere 24 parole senza dire niente). Il celebre FrontPage. Viene insegnato l’uso dei frame, le basi dell’HTML (molto poco), i link e la formattazione del testo, e la “prova” di fine anno è la realizzazione di un sito fittizio che tratti di un argomento a discrezione dello studente. Niente sul W3C, niente sui CSS, niente su javascript, niente sulla programmazione (anche solo un’infarinatura) ad oggetti, niente sui database relazionali, niente sulla rete (lo switch, l’hub, l’indirizzo ip, le classi di rete, ecc.), niente sulla sicurezza informatica (virus, hacker, phishing, malware vari, ecc.), niente sui grandi portali, niente sulle ricerche e sull’uso consapevole di internet, niente sulle normative a regolamentazione della rete (ce ne sono poche di norme, ma quelle che ci sono citiamole). A fine anno gli studenti usciranno da scuola dicendo di saper fare “i siti”, quando in realtà la loro conoscenza non oltrepassa il limite delle quattro pagine HTML messe insieme con i frame in FrontPage.

Mi chiedo se questo sia onesto nei confronti degli studenti. Questi pensano davvero che tutta internet sia così, che per fare una pagina HTML sia necessario FrontPage, che non esistano rischi online, o che se esistono non ci riguardano. In una parola “ignoranza“. Ma non do la colpa agli studenti, poco c’entrano loro se mancano i contenuti. E’ colpa del sistema scolastico analfabeta di internet, che ci prende in giro costringendo le scuole a chiamare esperti esterni per far loro spiegare FrontPage, pagandoli per la lezione tenuta su di un software che alla prima occhiata si capisce essere fallimentare. Fallimentare proprio come quest’ora settimanale di “informatica”, che a che fare con l’informatica ha ben poco. Sarebbe più utile piuttosto istituire un’ora di recupero obbligatoria per gli studenti che ne hanno bisogno ed un’ora di approfondimento per gli studenti che non ne hanno. Almeno imparerebbero qualcosa di veramente utile.

  1. Marco

    Tuesday, November 3, 2009 - 16:43:18

    Si effettivamente per le scuole informatiche è un po’ diverso …devi imparare a programmare e quindi informatica=programmazione che spazia da applicativi classici a pagine web.
    Per quanto concerne il settore turistico mi sembra evidente che non serva includere nel bagaglio di un operatore del settore forti basi di programmazione … si potrebbe piuttosto insegnare ad utilizzare tool online di prenotazione (es Galileo), o altri gli altri strumenti disponibili …
    Mi trovi totalmente daccordo per quanto riguarda il discorso delle licenze e della scelta dei programmi utilizzari, infin dei conti, per imparare a formattare del testo e scrivere una pagina web…
    A proposito ho sentito una storia divertente…
    In una scuola simile alla tua c’era un prof che propose una migrazione al software opensource a fronte di un cambiamento hw del laboratorio.
    Era stato proposto di insegnare l’ utilizzo di una office suite attraverso openoffice.org e di installare come sistema operativo linux sulle macchine.Si sarebbero così risparmiati un mucchio di quattrini anche perchè l’installazione di linux sarebbe stata effettuata da un lug della zona in maniera gratuita ed essi si sarebbero occupati anche della manutenzione per un certo periodo di tempo…
    Mi è stato detto che la migrazione non si fece e vennero riacquistate tutte le licenze microsoft perchè i docenti volevano insegnare agli studenti “l’informatica” attraverso gli strumenti che poi avrebbero trovato in ambito lavorativo ..
    Senza entrare nel merito della motivazione, a mio parere questa fu una scusa attuata dai prof. per mascherare la loro non voglia di adattarsi al cambiamento ..
    Credo, che molte volte non si tratti di un problema strutturale o di non competenza … si preferisce pagare un sacco di soldi in licenze, pur di non doversi adattare …

  2. TheJoe

    Tuesday, November 3, 2009 - 17:32:12

    E infatti è proprio questo il problema, i docenti (che dovrebbero essere i primi ad aver voglia di aggiornarsi) non ne vogliono sapere, preferiscono prendere una scusa come quella del “mondo lavorativo” perché a loro risulta più comodo. Un vero peccato… per gli studenti.

    Per quanto riguarda l’ora di informatica nelle scuole ad indirizzo non tecnico informatico sono d’accordo con te che sia utile più che altro l’apprendimento dei gestionali per agenzie viaggi o per hotel (o anche Galileo per le prenotazioni da remoto), nell’articolo volevo mettere l’accento sul fatto che venisse insegnata roba inutile per l’indirizzo turistico (oggi facciamo “il sito”), invece di approfondire le materie che dovrebbero interessare all’indirizzo. Cosa potrà mai interessare a “me” che cerco di qualificarmi come operatore turistico come si costruisce un sito? Sarebbe come spiegare a un tecnico informatico Galileo. Prima di “non interessarmi” mi domando lo scopo di tale insegnamento.

    Prossimamente mi occuperò dei costi dei nostri laboratori di informatica. Windows XP, Office XP, l’antivirus, le varie licenze dei programmi come Galileo, Sigma, gestionali alberghieri, gestionali aziendali, varie ed eventuali, e l’hardware in genere. Confronterò il tutto con macchine equipaggiate con GNU/Linux, OpenOffice.org, i vari gestionali e l’hardware. Ci sarà da mettersi le mani nei capelli.

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