2009
Oct
21

Linux audio? Semplice.

Da non moltissimo mi sto addentrando nel mondo dell’audio editing.. con linux.

Inizialmente ho trovato non pochi scogli da affrontare, ma pare che il risultato sia perseguibile in modo più semplice rispetto al previsto.

Lo scopo di questo articolo non è spiegare ad un tecnico come settare uno studio professionale con linux, ma è dimostrare come sia semplice, anche con l’ausilio del nostro pc, registrare e registrarsi a livello amatoriale. Che poi sia possibile registrare e registrarsi anche a livello professionale è ugualmente vero, ma non è lo scopo di questo articolo.

Per prima cosa l’attrezzatura dipende dallo scopo che perseguiamo. Chiaramente più un pc è recente e maggiori sono le possibilità di ottenere un buon lavoro. Per una buona riuscita della registrazione suggerisco un amd64 o x86_64 con almeno 2 GB di ram (meglio 4 GB).

Chiarito cosa ci occorre a livello hardware ci serve una linux box. Non è necessario avere una distribuzione dedicata all’audio anche se in certi casi (soprattutto per i principianti) certi automatismi possono semplificare la vita, ma a discapito delle prestazioni del pc. Per i principianti indico UbuntuStudio e 64studio (entrambe basate su debian). Per gli utenti un po più esperti suggerisco Fedora. Ho provato anche CentOS (che è molto veloce) ma pare che usi un kernel che non supporti le patch più recenti. Ad ogni modo anche CentOS può aiutare.

Ricordo che per questo genere di scopi la macchina è soggetta ad un enorme “stress“. Meno cose deve fare meglio è. Quando il computer è attivo è meglio non avviare firefox, la posta elettronica, gli Instant Messanging, le utility e gli aggiornamenti di sistema, disinstallarli potrebbe essere una buona scelta. Avere il controllo del pc è la prima cosa e se il pc deve fare qualcosa è meglio che sia legato al lavoro di registrazione, altrimenti si potrebbe compromettere il progetto. Proprio per questo motivo sconsiglio la virtualizzazione per via delle risorse che è in grado di “mangiarsi” (anche se è possibile ottenere dei discreti risultati virtualizzando), ripiegherei, piuttosto, sul partizionare il disco. In una partizione mettiamo il sistema operativo che comprenderà il browser, il gestore della posta elettronica, i vari IM, i programmi per la virtualizzazione e quant’altro. Nell’altra andrà il sistema operativo che si occuperà della sola produzione audio.

Se proprio non possiamo / vogliamo fare a meno di virtualizzare, o se vogliamo solo provare le distribuzioni, riconsiglio VirtualBox della SUN, CentOS come sistema host e uno dei sistemi precedentemente citati come guest. Ovviamente sta a voi il giudizio di quale risponda meglio alle vostre esigenze.

Per tutti i sistemi operativi già elencati la scelta del software che consiglio è sempre la stessa:

  • jackd - il demone di Jack Audio Connection Kit. Si occuperà di gestire ingressi ed uscite da e alla scheda audio e i vari collegamenti audio fra le applicazioni che supportano il driver jack;
  • qjackctl - front end grafico molto intuitivo per connettere jack come vogliamo e a ciò che vogliamo. Si occupa di configurare il bitrate, il buffer, la frequenza di campionamento e una volta avviato jack permette cambi di collegamento fra le applicazioni.
  • ardour2 - una vera e propria DAW professionale. Chi ha già familiarità con ProTools o Cubase si troverà a casa sua. Per farlo funzionare è sufficiente avviarlo, creare un nuovo progetto (all’avvio) e configurare le connessioni di jack tramite il pannello di qjackctl in modo che dall’ingresso della scheda audio il segnale passi al canale stabilito di ardour e dall’uscita di ardour il segnale venga prelevato dall’uscita della scheda audio.
  • hydrogen e hydrogen-drumkits - una drum machine professionale, programma interamente sviluppato in Italia permette l’editing di pattern anche complessi, scaricando hydrogen-drumkits è possibile scegliere dei suoni non contenuti nel pacchetto principale ma campionati a parte. Il risultato è stupefacente. Hydrogen può essere eseguito corretamente anche senza jack utilizzando i driver alsa, ma se avviato insieme a jack è possibile configurare ardour in modo che registri su tracce separate l’entrata del microfono e il “play” di hydrogen, in questo modo si può suonare in presa diretta insieme alla drum machine senza sporcare le tracce.

Fra le mie impressioni devo contestare ad UbuntuStudio di non darmi la possibilità di registrare i pattern creati con hydrogen in ardour nativamente. Purtroppo dopo il terzo pattern hydrogen crasha e perde i dati.
Fin’ora ho testato fedora solo come sistema guest in una macchina virtuale, ma mi ritengo molto soddisfatto. Il kernel non era realtime e la macchina virtuale ha appesantito parecchio il sistema host. Tutto sommato la latenza a cui suonavo era di poco superiore ai 5 millisecondi e i messaggi ext di latenza erano nell’ordine di 3/4 in un minuto e mezzo. Ho intenzione di creare una bella partizione con fedora10 e vedere come funziona in modo nativo.

Nel caso qualcuno ne sapesse più di me sono disposto a scambiare pareri ed opinioni, sono aperto a qualsiasi punto di vista.

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