2009
Nov
12

Musica con Fedora

Continuiamo con l’audio, i programmi più usati e quelli che reputo migliori in termini di prestazioni. Oggi parleremo dell’importanza di avere una latenza molto bassa, soprattutto in fase di registrazione. Nello specifico il kernel-rt (o kernel real time).

L’università di Stanford ha come progetto di ricerca il ccrma (pronunciato karma). E’ interessante poiché è l’università stessa a fornire dei repository per Fedora e CentOS con del software dedicato alla produzione audio. A seconda della versione di Fedora è rilasciato un set di pacchetti differente. Dal sito ufficiale sembra che lo sviluppo si sia fermato alle versioni 9 e 10 di Fedora e alla CentOS 5. In realtà nel repository esistono i pacchetti rpm compilati per Fedora 11. Vediamo come aggiungerli. [Read more…]

2009
Oct
29

Ubuntu 9.10 - Nome in codice: Karmic Koala

Esce oggi la versione di ottobre del noto sistema operativo diretto figlio di Canonical. Ubuntu 9.10 - Karmic Koala.

Anche in questa versione numerosi cambiamenti verranno apportati alla distribuzione. Di seguito un elenco non completo dei principali:

1_ Gnome 2.23.91
Il gestore finestre Gnome arriva alla sua versione 2.23.91. In questa release Nautilus implementa la gestione dei tab (come in Firefox), ed aggiungerà il tasto “espelli” nella barra laterale per rimuovere le periferiche.

2_ X.org 7.4
Viene ampliata la lista di dispositivi video compatibili con il server video.

3_ Linux kernel 2.6.27
Numerose correzioni ai bug noti agli sviluppatori, supporto all’hardware più recente.

4_ Criptazione directory
E’ stato aggiunto un tool molto importante per proteggere i dati sensibili tramite un algoritmo di criptazione. Senza installare software aggiuntivo (come TrueCrypt) sarà possibile criptare le directory più sensibili con l’ausilio del menu di Nautilus.

5_ Sessione “Guest”
Consente l’utilizzo del PC per le sue funzioni principali senza l’inserimento della password amministrativa al login. Implementazione che interessa poco l’utilizzatore abituale GNU/Linux, ma che amplia la conoscenza dell’utente medio.

6_ Network manager 0.7
Aggiornamento indispensabile al tool di configurazione di rete. Di seguito le migliorie principali:

  • Tolta la richiesta password alla connessione
  • Gestione connessioni 3G (Umts e HSDPA)
  • Gestione connessioni multiple
  • Gestione connessioni PPP e PPPoE

7_ DKMS e ricompilazione automatica del kernel
Importante tool commissionato da DELL che permette la compilazione automatica del kernel sull’hardware da noi usato. Il tool è ancora ai primi passi (non è mai esisito un software che ricompilasse automaticamente il kernel), ma fa ben sperare per il futuro.

8_ Samba 3.2
Migliorato il supporto al filesystem NTFS e ai dati criptati. Correzione inoltre di numerosi bug minori.

Queste le modifiche sulla carta. Personalmente non utilizzerò Ubuntu Karmic Koala, scaricherò la iso e la proverò in una macchina virtuale solo per testarne le effettive migliorie. Presto una recensione esaustiva e “testata“.

2009
Oct
19

Software e licenze

La differenza più importante fra software open source e software closed source (a differenza di molti che direbbero “il prezzo”) è il principio. Chi sviluppa software closed source lo fa legittimamente per il proprio guadagno. Il software closed source funziona a grandi linee così:

Closed source:

  • Io sviluppo il programma
  • tu acquisti la licenza d’uso che te ne permette appunto l’uso
  • tu puoi usare il MIO programma, ma solo per l’uso che ti impongo

Per quanto riguarda il software open source le cose sono molto differenti, non solo per il prezzo, ma anche e soprattutto per la filosofia. L’open source funziona grosso modo così:

Open source:

  • Io inizio a sviluppare il mio programma
  • chiunque abbia le capacità tecniche necessarie allo sviluppo è libero di darmi una mano contribuendo allo sviluppo da me iniziato
  • chiunque abbia bisogno di un programma che risponda alle funzioni espletate da quello che ho iniziato è libero di farne uso scaricandolo o comprando supporti magnetici sostenendo il solo costo del supporto o dell’eventuale stampa
  • chiunque usi il programma da me iniziato è libero di farne l’uso che preferisce, perché il programma non è solo mio, ma è il frutto di una conoscenza condivisa

In poche parole “open source” è sinonimo di “condivisione della conoscenza“, conoscenza globale, chiunque sia in grado di apportare un contributo è libero di farlo. Il prezzo del programma non esiste, io metto a disposizione le mie conoscenze tecniche gratuitamente. Il mio introito è l’assistenza tecnica o le donazioni da parte della comunità. Qualche esempio.

Fedora è un sistema operativo sviluppato da “Red Hat” basato su linux. Red Hat intraprende la strada dell’open source facendo assistenza tecnica alle aziende che desiderano usare il loro sistema operativo. Fedora è gratuito, l’assistenza specializzata Red Hat no. L’esistenza di Red Hat è legata principalmente ai contratti di assistenza stipulati con le aziende, i contributi personali dei singoli utenti hanno un’incisione molto bassa.

Ardour, al contrario, è un software open source per la produzione musicale. E’ sviluppato per essere compatibile con Linux e Mac, non esiste una versione Windows. Non è finanziato da nessuna grande azienda che potrebbe avere dei vantaggi, gli sviluppatori continuano a lavorare al progetto grazie alle donazioni spontanee degli utenti. Sul sito ufficiale è possibile avere un’idea della quota minima mensile a cui puntano gli sviluppatori (lo stipendio) e l’attuale ammontare delle donazioni.

La cosa positiva è che una volta che una software release è rilasciato con un certo tipo di licenza, non può essere rilasciato con altre. Se la versione 2.0 di Ardour è rilasciata sotto i termini della GPL (open source), nulla vieta agli sviluppatori di rilasciare la 3.0 sotto i termini della EULA (closed source), ma la 2.0 rimarrà sempre open.

2009
Oct
15

Xfce4 in CentOS

Ho di recente installato xubuntu sul mio portatile credendo che si trattase di una delle distribuzioni più leggere (visto che l’hardware a mia disposizione è un PIII con 256MB di ram).

Piccola nota: xubuntu è una distribuzione derivata da ubuntu, spesso viene definita più leggera solo perché utilizza xfce come desktop environment (che è effettivamente più leggero di gnome) ma senza tener conto della pesantezza di tutti gli automatismi che la portano ugualmente al rallentamento.

Non è andata malissimo, ma volevo qualcosa di più performante.. insomma se quando l’ho comprato windows 98 funzionava decentemente ora ho la necessità di trovare un prodotto open source “leggero” come windows 98.

Ho scartato xubuntu dopo qualche tempo per via della pesantezza e guardandomi intorno ho trovato CentOS (in realtà l’avevo già provata in passato).

Piccola nota: CentOS è una distribuzione derivata da Red Hat Enterprise, molto leggera perché adatta ad essere montata su server. È possibile anche utilizzarla come ambiente desktop, ma lo scopo con cui è stata creata è “fare da server”. In fase di installazione è possibile scegliere il desktop environment fra KDE - pesantissimo, oppure Gnome - di media pesantezza. Xfce non è contemplato. Poco male.

Installo Gnome, termino l’installazione e avvio.

Tutto funziona.. esattamente come in xubuntu. Non è veloce ne performante, ma sono sicuro che con Xfce sarebbe tutta un’altra cosa (o almeno me lo auguro). Cerco qualche utente che ha avuto il mio stesso problema su internet e ne trovo parecchi. Pare che l’installazione di xfce sia parecchio macchinosa ma di seguito riporto i dettagli.

Visto che abbiamo yum usiamolo.

Piccola nota: Yum è un gestore pacchetti molto versatile compatibile con il formato RPM. Di default in CentOS sono abilitati solo i repository (deposity software) ufficiali, quelli cioè che contengono solo programmi rilasciati sotto licenza opensource. Ad esempio di default non è disponibile il plugin adobe flash per firefox, o i codec audio e video (mp3, wmv, ecc.). Per aggiungere repository non ufficiali è sufficiente scaricarsi l’ultima release di.. repository non ufficiali :) (occhio ad aggiungere repository.. non tutti sono compatibili fra di loro).

Per prima cosa occorre scaricare l’rpm contenente il repository di rpmorge. In questa guida è spiegato come si fa (pochi passaggi) senza fare danni.

Dopo aver installato il repository rpmforge lanciamo da riga di comando

    yum -y gropuinstall "XFCE-4.4"

comprensivo di virgolette.

Automaticamente yum si scarica i pacchetti e le dipendenze, e comodamente possiamo scegliere di avviare xfce al posto di gnome al login. Suggerisco di non cancellare definitivamente gnome, perché alcune dipendenze di xfce vengono soddisfatte da alcuni pacchetti di gnome.

Dopo un test xfce risulta il 25% più performante rispetto a gnome.

Viva CentOS con Xfce!

P.S. queste istruzioni per installare xfce in CentOS sono veramente d’oro, per questo ho deciso di condividerle con il mondo. Detto fra noi.. ho smanettato un casino per questa installazione di xfce, ce l’ho fatta e non credo troverete in molti altri posti questa combinazione.

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